Durante il mandato presidenziale di quattro anni del presidente iraniano, in media, un cittadino curdo è stato giustiziato ogni cinque giorni e almeno 7 cittadini curdi sono stati giustiziati mensilmente.
Secondo le statistiche regisstrane nel Centro Statistiche di Hengaw, 328 cittadini curdi sono stati giustiziati mensilmente nelle carceri iraniane dal maggio 2012 fino a maggio 2017, prevalentemente nelle carceri di Urmia e di Karaj.
Sulla base delle statistiche, 21 di essi erano donne e altri 7 erano prigionieri politci curdi. Durante questo periodo la magistratura del regime ha condannato a morte 32 cittadini curdi con l’accusa di attività politiche o religiose.
444 Kolbar curdi vittime del mandato di Rouhani
Durante gi ultimi 4 anni, centinaia di Kolbar curdi ( facchini) nel Kurdistan itraniano (Rohilat) nell’Iran nord occidentale sono morti o sono stati feriti. Secondo le statistiche registrate dalla fonte, 444 facchini transfrontalieri sono morti o sono rimasti feriti dal maggio 2012 fini a maggio 2017.
Sulla base del rapporto 195 Kolbar sonos tati colpiti a morte dalle forze di sicurezza del regime e 249 sono rimasti feriti da un fuoco diretto delle forze militari iraniane. Durante l mandato di Rohani, in media, 9 Kolbar sono stati uccisi o feriti ogni mese. Inoltre durante questo periodo 48 Kolbar sono stati arrestati e centinaia di cavalli dei Kolbar sono stati uccisi.
10 cittadini curdi arrestati ogni settimana durante il mandato di Rouhani
Centinaia di cittadini curdi sono stati arrestati durante il mandato di quattro anni di Ruhani
La maggior parte di loro sono stati condannati pesantemente. Secondo le statistiche registrate dal centro Statistiche di Hengaw, 2020 cittadini curdi sono stati arerstati dalle organizzazioni di sicurezza iraniane dal maggio 2012 fino a maggio 2017.
Sulla base dei dati, tutti sono stati arrestati con l’accusa di condurre attività politiche o religiose. 400 di loro sono stati incarcerati.
Secondo le statisctiche, in media, più di una persona è stata arerstata ogni giorno. Fin dalla sua nascita nel 1979 il regime islamico ha imposto regole e leggi discriminatorie contro i curdi in tutti i campi, sociale, politico ed economico.
La minoranza curda dell’Iran vvive principalmente nell’ovest e nel nord ovest del paese. Sperimentano discriminazione nel godimento dei loro diritti religiosi, economici e culturali.
Ai familiari è posto divieto di registare i loro bambini con certi nomi curdi, e le minoranze religiose che sono principalmente o in modo parziale curde sono prese di mira da misure designate per stigmatizzarli e isolarli.
I curdi sono discriminati anche nell’accesso al lavoro, ad un adegnato alloggio e nei diritti politici, e così soffrono di una radicata povertà, che li ha ulteriormente marginalizzati.
I difensori dei diritti umani curdi, attivisti della comunità, e giornalisti spesso si trovano ad affrontare arresti arbitrari e l’azione giudiziaria. Altri- inclusi alcuni attivisti politici- soffrono torture, processi grossolanamente ingiusti davanti ai tribunali rivoluzionari, e in alcuni casi la pena di morte.