IHD, THIV e ÖHP hanno dichiarato che 76 persone, incluse 17 donne, in sei diverse carceri sono in sciopero della fame a tempo indeterminato senza rotazione, e hanno chiesto in una dichiarazione alle autorità di risolvere il problema dei detenuti.
L’Associazione dei Diritti Umani ( IHD ) , la Fondazione dei Diritti Umani di Turchia (THIV) e la Piattaforma degli Avvocati Libertari (ÖHP) hanno rilasciato una dichiarazione sulla prosecuzione dello sciopero della fame dei detenuti nella sede centrale di IHD. Il Co-presidente di IHD Öztürk Türkdogan ha affermato che lo sciopero della fame continua dal 15 febbraio e ha aggiunto: “76 detenuti incluse 17 donne sono in sciopero della fame in sei carceri diverse. Le richieste dei detenuti sono diritti costituzionali che il governo avrebbe già dovuto garantire.”
Il segretario generale Metin Bakkalci è intervenuto dopo Türkdogan e ha dichiarato che lo sciopero della fame non è responsabilità solo dei detenuti, ma anche della gente.
“La Turchia ha vissuto questo processo diverse volte.Come società abbiamo bisogno di vergognarci. La Turchia non ha mai assistito nella sua storia che il numero delle carceri è aumentato di quattro volte negli ultimi 11 anni e nessuno sa come sono tenuti nelle carceri i detenuti. Perciò questi detenuti non hanno altra scelta per fermare questi trattamenti tranne che lo sciopero della fame. Noi come operatori della sanità siamo contrari a che la gente ferisca i loro corpi. Ma dobbiamo rispettarlo. Perchè il loro intento basilare è di ottenere i loro diritti. 35-40 giorni sono un punto di rischio per lo sciopero della fame. 48 giorni sono un punto d’allarme.In realtà la soluzione del problema è semplice.” afferma Bakkalci.