Le prigioniere del carcere di massima sicurezza di Elazig hanno inviato delle lettere per denunciare violazioni dei propri diritti. Le prigioniere hanno anche annunciato che avvieranno delle azioni di disobbedienza civile se le violazioni dei diritti continueranno.
Ventidue prigioniere del carcere di massima sicurezza di Elazig hanno inviato una lettera ai loro legali denunciando la violazione dei diritti a cui sono soggette.
Nella loro lettera, le prigioniere hanno scritto:
“Come sapete, le prigioni di tipo R sono destinate ai prigionieri malati, quindi – nonostante siamo le uniche tenute qui – siamo controllare da 6 telecamere e molte finestre di sorveglianza. Una persona che si trovi in condizioni di restrizioni della sicurezza costituzionali ha diritto alla privacy.
Per questo motivo – continua la lettera – due rappresentanti hanno contattato a nostro nome le autorità e hanno ripetutamente presentato le nostre richieste di rimozione delle telecamere. Abbiamo anche mandato delle lettere a tutte le autorità competenti. Non avendo tuttavia ricevuto risposta positive alle nostre richieste, abbiamo oscurato le telecamere per impedire, senza danneggiarle, di riprenderci.
Sebbene durante quel periodo fosse stato deciso dal Ministero di Giustizia di rimuovere le telecamere, questa decisione non ci è stata comunicata e le nostre amiche che hanno oscurato le telecamere sono state messe in cella d’isolamento. Nonostante, inoltre, la decisione del Ministero della Giustizia di togliere le telecamere, ne sono state installate nel nostro cortile”.
Le prigioniere si sono lamentate anche delle strutture sanitarie e hanno denunciato di essere sistematicamente isolate.
Le prigioniere hanno annunciato che condurranno delle azioni di disobbedienza civile per protestare contro queste misure repressive imposte con la scusa dello stato di emergenza in atto.