Trenta giornalisti sono stati trattenuti, e 14 di loro arrestati e chiusi in carcere, tra l’1 e il 31 Agosto in Turchia, lo comunica l’OGI (Özgür Gazeteciler Inisiyatifi) l’iniziativa dei giornalisti liberi.
L’OGI ha pubblicato una relazione sulla libertà di stampa e sull’oppressione contro i giornalisti in Turchia. Secondo tale rapporto 180 giornalisti sono imprigionati in Turchia, di cui 14 nel solo mese di agosto che ha visto anche vari addetti stampa in stato di fermo. Ad oggi solo due giornalisti sono stati rilasciati e messi dunque in libertà.
Nel frattempo, per ben 14 volte, quattro siti web: Ozgurlukcu Demokrasi 5, Sendika.org 5, Dihaber 3 and Rojeva Medya, sono stati banditi dalle Autorità per le Tecnologie delle Informazioni e delle Comunicazioni.
Tre associazioni di stampa sono state chiuse dalle Autorità Turche, tra le quali vi era la famosa agenzia di stampa curda Dihaber. Sempre nel mese di Agosto ad un giornalista è stato confiscato il passaporto e impedito di viaggiare e valicare i confini turchi.
Tale relazione è stata presentata al pubblico in una conferenza stampa a Diyarbakir. Parlando durante la presentazione Haki Boltan – portavoce di OGI – ha fatto appello alle autorità internazionali affinché facciano esercitino pressioni sul governo turco riguardo alle repressioni contro i giornalisti.
Boltan ha inoltre lanciato delle critiche nei confronti dei Paesi facenti parte dell’Unione Europea, dichiarando che essi mostrano il loro interesse solo nei casi in cui un cittadino dell’UE viene detenuto in Turchia. “Questo è inaccettabile, – ha dichiarato – tutti i trattati internazionali che garantiscono la libertà di stampa, sono applicabili a tutti i giornalisti senza distinzioni. Per questo motivo chiedo che vi siano delle pressioni diplomatiche al fine di alleviare l’oppressione nei confronti dei giornalisti in Turchia.”