L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani Zeid bin Ra’ad Zeid al-Hussein, profondamente turbato dalle notizie secondo le quali oltre venti persone (tra cui un ragazzo di 11 anni) sono morte e centinaia sono state arrestate durante la recente ondata di proteste in Iran, ha rilasciato una dichiarazione nella quale esorta le autorità iraniane ad avviare indagini approfondite, indipendenti e imparziali su tutti gli atti di violenza che hanno avuto luogo finora, a garantire che tutte le forze di sicurezza rispondano in modo proporzionato, strettamente necessario e pienamente in linea con il diritto internazionale e a gestire le proteste “con grande cura” onde evitare di fomentare ulteriori violenze e disordini (come, invece, avvenne nel 2009).
Egli ha sottolineato che i cittadini iraniani che scendono in piazza per esprimere pacificamente il loro scontento hanno il diritto di essere ascoltati e che i problemi sollevati dovrebbero essere risolti attraverso il dialogo, nel pieno rispetto della libertà di espressione e del diritto all’assemblea pacifica. Ed ha pertanto invitato le autorità iraniane a rispettare i diritti di tutti i manifestanti e dei detenuti – incluso il loro diritto alla vita, alla sicurezza e alla protezione – e a rimettere in libertà tutti i manifestanti che sono stati arbitrariamente privati della libertà o penalizzati in qualsiasi modo solo per aver espresso le proprie opinioni e protestare in modo pacifico.
Anche il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres – come ha riferito ufficialmente il suo portavoce – si è detto profondamente dispiaciuto per la perdita di vite umane nel corso delle proteste in Iran e ha affermato che bisogna evitare ulteriori violenze . Egli esorta la Repubblica Islamica dell’Iran al rispetto dei diritti di assemblea pacifica e di libertà di espressione e auspica che, da ora in poi ogni manifestazione possa svolgersi in modo pacifico.
Difensori dei diritti umani iraniani: “Sosteniamo le proteste”
Alcuni esuli iraniani, famosi per essere difensori dei diritti umani – Muhamed Ewliyayferd, Mehmud Rehmanîsfahanî (attivista per i diritti dei prigionieri politici), Nesrîn Studa, Muhamed Seyfzade (Premio Nobel per la pace), Sirîn Ebadi e Ebdulkerim Lahici – hanno rilasciato una dichiarazione congiunta a sostegno delle proteste popolari lanciate in questi giorni in Iran e in Rojhilat Kurdistan (Kurdistan orientale/Kurdistan iraniano) contro la povertà e le politiche oppressive del regime iraniano.
Essi ricordano che il diritto di manifestare è un diritto fondamentale tra i più importanti e chiedono a gran voce l’immediato rilascio incondizionato di tutti i manifestanti arrestati e tuttora detenuti nelle carceri iraniane.
“I cittadini che manifestano nelle strade sono assolutamente pacifiche, ma le forze del regime stanno facendo ricorso alla violenza. Molti manifestanti hanno già perso la vita. Offriamo le nostre condoglianze alle famiglie dei defunti e auguriamo una rapida guarigione a tutti i feriti. Chiediamo la immediata e incondizionata liberazione dei manifestanti arrestati e detenuti.”