Le donne di Mardin che dicono che il numero di prigionieri aumenta di giorno in giorno e che i prigionieri malati vanno rilasciati e curati il prima possibile, hanno dichiarato che lo Stato sarà responsabile se dovessero perdere la vita.
La resistenza continua nonostante torture, scioperi della fame e pressioni sui prigionieri malati che nelle carceri sono all’ordine del giorno. Secondo l’ultima relazione preparata sulle carceri in Turchia, i problemi di salute di 721 prigionieri malati stanno peggiorando, 282 di loro sono gravemente malati e ce ne sono molti che non ricevono alcuna cura. Lo Stato non permette che vengano rilasciati nonostante i loro problemi si aggravino. Le donne di Mardin hanno evidenziato la situazione dei prigionieri malati e hanno chiesto che abbiamo diritto a cure prima possibile.
Non lasciate che i prigionieri muoiano in carcere!
Dicendo che le pratiche all’interno delle carceri sono disumane, Lamia Ayaz, ha affermato “stanno consapevolmente spingendo persone verso la morte. O uccidono i curdi o li mettono in carcere. Tuttavia nonostante le pressioni, i prigionieri non si sono mai lamentati. Mostreremo a loro che resistono all’interno sotto forti pressioni, la resistenza che faremo all’esterno. Non lasciate che i prigionieri muoiano in carcere! Rilasciateli perché venga rispettato il loro diritto a ricevere cure”
Dobbiamo essere la voce delle galere
Sidika Öncesöz ha affermato che lo Stato intende intimidire il popolo curdo con politiche del genere, ma che il popolo curdo le supererà. Dicendo che il fatto che nelle carceri nonostante le pressioni la resistenza va avanti da loro speranza, Sidika ha evidenziato che le famiglie dei prigionieri e il popolo curdo si muoveranno con questa speranza e non si sottometteranno mai. Sidika ha aggiunto, “Devono fare qualcosa per i prigionieri malati prima che sia troppo tardi. Dobbiamo essere la voce delle galere. Dobbiamo dire apertamente quello che vogliono fare. Ci sono molti prigionieri malati in condizioni molto gravi e non hanno potuto ricevere alcuna cura. Le condizioni di salute di alcuni di loro stanno peggiorando. Se gli succede qualcosa, lo Stato ne sarà responsabile. Nessuno risponde nonostante molti appelli e richieste dei prigionieri malati.”
Medine Mamedoglu