L’iniziativa di giornaliste e giornalisti liberi ha pubblicato un bilancio sulla libertà di stampa in Turchia per il mese di settembre. L’iniziativa di giornaliste e giornalisti liberi (ÖGI) ha pubblicato un bilancio sulla repressione e le violazioni di diritti relativi alla libertà di stampa per il mese di settembre in Turchia.
In questo rapporto si afferma che perfino il lavoro giornalistico quotidiano viene considerato un reato. Così per esempio un reportage su un padre che per via della situazione economica ha commesso suicidio, viene considerato un reato. Per via della notizie sono stati arrestati due corrispondenti.
La stampa libera viene ulteriormente limitata e resa illegale
Secondo il rapporto dell’iniziativa il potere dell’Ente per le Telecomunicazioni e i Media (RTÜK) su Internet ha portato a una molteplicità di sanzioni contro la diffusione di notizie attraverso la rete: „In questo modo vengono affrontati anche gli strumenti di comunicazione dell’opposizione e media alternativi che trovano diffusione attraverso Internet. D’ora in avanti anche le radio e tv su Internet hanno obbligo di autorizzazione. Al mancato rispetto delle regole di RTÜK la trasmissione viene interrotta e avviato un procedimento penale. La procedura di autorizzazione viene condotta insieme dai servizi segreti MIT e da RTÜK. Questo è un ulteriore passo dello Stato per limitare ulteriormente le libertà. Questa pratica limita la stampa libera, si cerca di limitarla e di renderla illegale.“
Bilancio
Secondo il rapporto dell’iniziativa nel mese di settembre si trovavano in carcere 173 giornalisti e giornaliste, quattro sono stati arrestati, un altro messo in carcere, 110 giornaliste e giornalisti sono comparsi in tribunale, contro uno è stato avviato un procedimento giudiziario, contro altri quattro sono partite indagini. Cinque giornaliste e giornalisti sono stati condannati complessivamente a 21 anni e tre mesi di carcere, quattro giornaliste e giornalisti hanno avuto una sanzione economica di 27.000 Lire turche, 53 giornaliste e giornalisti sono stati licenziati o si sono dimessi e undici giornaliste e giornalisti sono stati rilasciati.