Come comunica l’ordine degli avvocati di Amed le donne in sciopero della fame nel carcere di Xarpêt (Elazig) si trovano in condizioni critiche. La sciopero della fame è in corso da 51 giorni.L’ordine degli avvocati di Amed (Diyabakir) in una conferenza stampa ha informato sulle condizioni di salute critiche di prigioniere nel carcere di Xarpêt e il perdurare delle violazioni di diritti: il Ministero della Giustizia deve assumersi le proprie responsabilità e intervenire.
La dichiarazione alla stampa è stata letta da Önder Alçiçek. Alçiçek è portavoce della Commissione Carceri del Centro per i Diritti Umani dell’ordine degli avvocati di Amed. Nella dichiarazione Alçiçek ha fatto notare che detenuti/e in carcerazione preventiva e definitiva da diverso tempo sono costretti a indossare cartellini identificativi fuori dalle celle. „Chi si oppone a questa misura non può accedere alle aree esterne alle celle, alle attività di tempo libero, alla comunicazione, all’ora d’aria, a visite e colloqui con gli avvocati. Questi diritti vengono negati agli interessati.“
Dieci donne in sciopero della fame a oltranza
Alcune prigioniere nel carcere quindi hanno iniziato in uno sciopero della fame a oltranza, così Alçiçek: „Dal 10 novembre sei prigioniere sono in sciopero della fame. Il 10 dicembre se ne sono aggiunte altre quattro.“
La condizione della scioperanti è critica e potrebbe comportare danni alla salute nel caso dovessero perdurare le violazioni dei diritti, ha proseguito Alçiçek. Responsabile della vite delle prigioniere e il rispetto dei loro diritti è il Ministero della Giustizia: „Facciamo appello al Ministero di assumersi le sue responsabilità e di mettere immediatamente termine alla misura introdotta dalla direzione del carcere che è priva di qualsiasi base legale.“